Questo Blog nasce con l'intento di promuovere e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di tutti i diritti umani e quindi della democrazia e, già ampiamente, di dibattere i temi della ricerca scientifica per quanto attiene alle ricadute sulla vita dell’uomo e della società.



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venerdì 9 novembre 2012

Progetto White Smile - un sorriso in tempo di crisi

Carissimi,

un saluto da tutta la nostra Associazione. Come ben sapete la crisi economica ci sta imponendo dei ritmi di vita molto faticosi. La rinuncia è divenuta, ormai, un'abitudine e un obbligo per molte famiglie. Dai nostri budget mensili vengono cancellate tutte le spese superflue come viaggi, ristoranti, indumenti; la cosa più sconvolgente è che ultimamente anche le esigenze di prima necessità come le cure mediche, vengono dimezzate se non annullate.

Scienza & Vita di Latina, quindi, ha stipulato una convenzione che potrà essere utile per tutti voi, in maniera tale da darvi un po' di respiro e magari dare delle possibilità a costi minori. La convenzione è stata stipulata con un centro odontoiatrico, che si è impegnato nel dare servizio ai nostri lettori con prezzi molto ridotti.

La Salute Orale è molto importante e spesso viene presa sottogamba. Possiamo immaginare che di questi tempi, venga messa nel dimenticatoio di ogni famiglia, un po' per necessità e un po' per comodità. Noi abbiamo voluto provare a darvi un aiutino per non trascurare la vostra salute.

In concreto il Progetto White Smile, in collaborazione con Comunicazione & Cultura e il Centro odontoiatrico Zilia Bonamini Pepoli, concede ai nostri soci e soci simpatizzanti la possibilità di forti sconti, grazie al contenimento dei costi senza gravare sulla qualità dei materiali e delle prestazioni. L'intento di questa iniziativa non è solo l'agevolare economico per le famiglie, ma anche promuovere la corretta prevenzione medica, in questo caso odontoiatrica.

Le malattie del cavo orale colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione italiana, sono strettamente legate agli stili di vita (igienici e alimentari) e sono provocate in larga misura da batteri contenuti nella placca dentaria. La mancanza di adeguati interventi di prevenzione porta ad alti valori di prevalenza di carie e di parodontopatie, con perdita precoce di elementi dentari causa di edentulismo (parziale o totale) e di conseguenti disagi funzionali ed estetici.

Le principali malattie dei denti e dei loro tessuti di sostegno sono determinate da condizioni ben individuate e controllabili. La carie dentaria e la malattia parodontale vedono nella placca batterica il principale fattore responsabile; la malocclusione, invece, è frequentemente determinata, o comunque aggravata, dall'abitudine che si protrae oltre tempo a succhiare il dito o il ciuccio, e dalla tendenza del bambino ad assumere atteggiamenti a bocca aperta.

La prevenzione delle malattie dei denti e delle gengive si fonda sull'adozione e la pratica quotidiana di precise norme di comportamento legate a pratiche di igiene orale e igiene alimentare. Inoltre, periodiche visite specialistiche permettono il precoce intercettamento di eventuali processi patologici.

Le visite a cadenza periodica, invece, oltre a creare una consapevolezza del proprio stato di salute, servono a far conoscere i mezzi oggi a disposizione per una buona prevenzione ed a intercettare precocemente eventuali patologie.

Come fare per usufruire delle agevolazioni di questo progetto?
Dovete inviare una email a info@zilia.it o contattare il seguente numero telefonico 06 86200808. Qualificatevi come Soci o Soci Simpatizanti di Scienza & Vita di Latina, chiedete la possibilità di usufruire del Progetto White Smile.

Seguendo vi riportiamo una tabella riassuntiva con i costi per alcune terapie del Progetto:
  • Visita specialistica dei denti,  del cavo orale comprese mucose e lingua, della muscolatura masticatoria: gratuita
  • Ablazione del tartaro con ultrasuoni, trattamento rimineralizzante dei denti con caseina o fluoro: € 30
  • Trattamento sensibilità dei denti  (complessivamente):  € 30
  • Sbiancamento dei denti con lampada: € 60
  • Sigillatura dei molari (per bambini ed adolescenti): € 15
  • Otturazione: € 70
  • Trattamento canalare (endodonzia)  a canale: € 100
  • Protesi fissa in lega (certificata) e porcellana ad elemento: € 450
  • Bite per le parafunzioni (digrignamento notturno): €  350
  • Protesi totale in resina: € 800

martedì 8 maggio 2012

Ridurre gli sprechi? Basta aborti pagati dallo Stato italiano

di: Annarosa Rossetto

I Super-Tecnici del Governo Tecnico chiedono ai Cittadini italiani di proporre tagli da fare al Sistema per ridurre la Spesa Pubblica.  Ecco una proposta di messaggio da inviare nel format della pagina del Governo che trovate più sotto. <leggi il rapporto) per un totale d oltre 160 milioni di Euro. 
A questi costi vanno aggiunti quelli per l'aborto chimico che, purtroppo, sono in aumento.

Come Cittadino Italiano contrario all'uccisione chirurgica o chimica dei bambini non ancora nati chiedo che lo Stato Italiano cessi l'erogazione gratuita dell'aborto tramite il Sistema Sanitario Nazionale e che i soldi risparmiati vengano re-investiti in politche di sostegno alla maternità e alla famiglia>>
Qui possiamo postare la nostra richiesta:
http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm
Magari è una cosa legalmente non fattibile, a mi sembra una bella occasione per far sentire la voce dei Pro-Life al nostro Governo!

martedì 24 aprile 2012

Marcia per la Vita - ROMA 12 e 13 Maggio 2012


Gli attacchi alla vita umana innocente sono sempre più numerosi e nuovi strumenti di morte minacciano la sopravvivenza stessa del genere umano: Ru486, Ellaone, pillola del giorno dopo ecc.
Da oltre trent’anni una legge dello Stato (la 194/1978) regolamenta l’uccisione deliberata dell’innocente nel grembo materno e i morti si contano a milioni.
La Marcia per la Vita è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole far prevalere i diritti di chi non ha voce sulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato, sulla legge del più forte.
Lo straordinario successo della prima edizione della marcia per la vita di Desenzano, organizzata in breve tempo e con poche risorse a disposizione, ci spinge a moltiplicare le forze e l’impegno profusi per la buona battaglia.
La seconda edizione della marcia sarà a Roma, centro della cristianità e del potere politico. Le strade della capitale sono state attraversate, anche recentemente, da numerosi cortei indecorosi e blasfemi; il nostro corteo vuole invece affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo.
L’iniziativa sarà una “marcia” e non una processione religiosa e come tale aperta anche ai pro life non credenti e a tutti i gruppi che potranno partecipare con i loro simboli ad esclusione di quelli politici.
Il 12 Maggio si terrà un convegno inaugurale, sempre a Roma, presso la Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorumin occasione delle celebrazioni del suo Decimo Anniversario, ill titolo "Chi salva una vita, salva il mondo intero". Al convegno parteciperanno personalità del mondo accademico e non, come: Prof. Gonzalo Miranda L.C., Prof. Renzo PuccettiProf. Pino NoiaProf. Carlo BellieniDr. Ettore Gotti TedeschiMons. Ignacio BarreiroProf. Costanza Miriano. Tra le testimonianze: Giovanni Lindo Ferretti e Irene van der Wende.


Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa


iscriviti_ora

Per iscriversi gratuitamente, farlo qui.




Per informazioni:
scienza.vita.latina@gmail.com 

Qualche video intervista:




venerdì 6 aprile 2012

Auguri a tutti voi! Santa Pasqua 2012




Un sincero augurio per una Santa Pasqua di Resurrezione a voi e le vostre famiglie.

Scienza & Vita di Latina





MESSAGGIO URBI ET ORBI
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
Domenica di Pasqua, 15 aprile 1979

1. “Resurrexit tertia die . . .”. Il terzo giorno è risuscitato . . .
Oggi, insieme con tutta la Chiesa, noi ripetiamo queste parole con una particolare emozione. Le ripetiamo con la stessa fede, con la quale - proprio in questo giorno - furono pronunciate per la prima volta. Le pronunciamo con la stessa certezza, che hanno messo in questa frase i testimoni oculari dell’evento. La nostra fede proviene dalla loro testimonianza, e la testimonianza è nata dalla visione, dall’ascolto, dall’incontro diretto, dal tocco delle mani, dei piedi e del costato trafitti.
La testimonianza è nata dal Fatto; sì, il terzo giorno Cristo è risuscitato. Oggi ripetiamo queste parole con tutta semplicità, perché esse provengono dagli uomini semplici. Esse provengono dai cuori che amano e che hanno così amato Cristo, da esser capaci di trasmettere e di predicare niente altro che la verità su di lui: “Crucifixus sub Pontio Pilato, passus et sepultus est”: Fu Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Così suonano le parole di questa testimonianza. E con la stessa semplicità della verità continuano a proclamare: “et resurrexit tertia die”: e il terzo giorno è risuscitato.
Questa verità, sulla quale, come su “pietra angolare” (cf. Ef 2, 20) si basa tutta la costruzione della nostra fede, vogliamo oggi di nuovo condividerla tra noi, reciprocamente, come pienezza del Vangelo, noi: confessori di Cristo, noi cristiani, noi Chiesa. E, nello stesso tempo, vogliamo condividerla con tutti coloro che ci ascoltano, con tutti gli uomini di buona volontà.
Noi la condividiamo nella gioia, perché come potremmo non esultare di gioia per la vittoria della Vita sulla Morte? “Mors et vita duello conflixere mirando! Dux vitae, mortuus, regnat vivus!”: “Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo trionfa” (Sequenza di Pasqua).

2. Come non rallegrarsi della vittoria di questo Cristo, che passò per il mondo beneficando tutti (cf.At 10, 38) e predicando il Vangelo del Regno (cf. Mt 4, 24), in cui si è espressa tutta la pienezza della bontà redentrice di Dio? In essa l’uomo è stato chiamato alla più grande dignità.
Come non rallegrarsi della vittoria di Colui, che così ingiustamente è stato condannato alla passione più terribile e alla morte sulla Croce; della vittoria di Colui che prima è stato flagellato, schiaffeggiato, imbrattato di sputi, con tanta inumana crudeltà?
Come non rallegrarsi della rivelazione della potenza di Dio solo, della vittoria di questa potenza sul peccato e sull’accecamento degli uomini?
Come non rallegrarsi della vittoria che riporta definitivamente il bene sul male?
Ecco il Giorno che ha fatto il Signore!
Ecco il Giorno dell’universale speranza. Il Giorno in cui intorno al Risorto si uniscono e si associano tutte le sofferenze umane, le delusioni, le umiliazioni, le croci, la dignità umana violata, la vita umana non rispettata, l’oppressione, la costrizione, tutte cose che gridano a voce alta: “Victimae paschali laudes immolent christiani” (“Alla vittima pasquale s’innalzi oggi il sacrificio di lode”).
Il Risorto non si allontana da noi; il Risorto ritorna a noi:

“Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede . . .” (Mc 16, 7). Egli viene ovunque, dove i più lo aspettano, dove più grande è la tristezza e lo spavento, dove più grandi sono la sfortuna e le lacrime. Egli viene per irradiare la luce della risurrezione su tutto ciò che è sottoposto al buio del peccato e della morte.


3. Entrando nel Cenacolo a porte chiuse, Cristo risorto saluta i suoi discepoli ivi riuniti con le parole: “Pace a voi” (Gv 20, 19).
Questa è la prima parola nel suo messaggio pasquale.
Quanto è grande il bene in questa pace che egli ci dà, e che il mondo non può dare (cf. Gv 14, 27)! Quanto è strettamente legata alla sua venuta e alla sua missione!
Quanto è necessaria per il mondo la sua presenza, la vittoria del suo Spirito, l’ordine proveniente dal suo comandamento dell’amore, affinché gli uomini, le famiglie, le nazioni, i continenti possano godere la pace.
Oggi questo saluto del Risorto, espresso agli Apostoli nel cenacolo di Gerusalemme, noi vogliamo ripetere da questo luogo, ed indirizzarlo ovunque esso è particolarmente attuale e particolarmente atteso.
Pace a voi, popoli del Medio Oriente.
Pace a voi, popoli dell’Africa.
Pace a voi, popoli e Paesi dell’Asia.
Pace a voi, Fratelli e Sorelle dell’America Latina.
E pace a voi, popoli che vivete nei diversi sistemi sociali, economici e politici!
Pace! Come frutto del fondamentale ordine; come espressione del rispetto del diritto alla vita, alla verità, alla libertà, alla giustizia e all’amore di ogni uomo.
Pace delle coscienze e pace dei cuori. Questa pace non potrà aversi sino a che ciascuno di noi non avrà la consapevolezza di fare quanto è in suo potere perché a tutti gli uomini - fratelli di Cristo, da lui amati sino alla morte - sia assicurata dal primo momento della loro esistenza una vita degna dei figli di Dio. Penso in questo momento in particolare a quanti soffrono per la mancanza anche dello stretto necessario per sopravvivere, a quanti soffrono per la fame, e soprattutto ai più piccoli che - nella loro debolezza - di Cristo sono i prediletti e ai quali è dedicato, quest’anno, l’Anno internazionale del fanciullo.
Possa il Cristo Risorto ispirare a tutti, cristiani e non cristiani, sentimenti di solidarietà e di amore generoso verso tutti i nostri fratelli che si trovano nel bisogno.

4. “Surrexit Christus, spes mea!”.
O cari Fratelli e Sorelle! Come è per noi eloquente questo Giorno, che parla con tutta la verità della nostra origine. Pietra angolare di tutta la nostra costruzione e lo stesso Cristo Gesù (cf. Ef 2, 20-21). Questa pietra, scartata dai costruttori, che Dio ha irradiato con la luce della risurrezione, si trova posta al fondamento stesso della nostra fede, della nostra speranza e della nostra carità.
Essa è la prima ragione della nostra vocazione e della missione che ognuno di noi riceve già nel Battesimo.
Oggi desideriamo scoprire di nuovo questa vocazione, assumere di nuovo in proprio questa missione. Desideriamo farla penetrare di nuovo dalla gioia della risurrezione. Desideriamo riavvicinarla a tutti gli uomini, a coloro che sono vicini e a quelli che sono lontani.
Condividiamo reciprocamente gli uni con gli altri questa gioia. Condividiamola con gli Apostoli, con le Donne che per prime portarono l’annuncio della Risurrezione. Uniamoci a Maria. “Regina caeli, laetare!”.
L’uomo non può mai perdere la speranza nella vittoria del bene. Questo giorno diventi oggi per noi l’esordio della nuova speranza.


© Copyright 1979 - Libreria Editrice Vaticana

venerdì 9 marzo 2012

STAMINALIA (II)

da: Neurobioetica


Continuiamo la nostra riflessione sul libro Staminalia. Le cellule «etiche» e i nemici della scienza di Armando Massarenti (Ed. Guanda, Parma 2008) che ho avuto modo di recensire per la rivista Studia Bioethica nel 2008.

Siamo sempre a pagina 5 dell’INTRODUZIONE, riprendo dal precedente articolo.

“La cautela è il primo dovere morale quando si è di fronte a un campo di ricerca come quello delle cellule staminali”, così afferma l’autore subito dopo aver chiarito l’importanza capitale di tale settore della medicina del XXI secolo. Niente di più vero: la CAUTELA quale linea guida per il bioeticista che vuole esprimere un giudizio ponderato alla luce dei fatti e non dei pregiudizi.

Peccato che le parole, “belle e sonanti” di quest’introduzione vengano smontate in modo lapidario, sia dalla copertina del libro, ma soprattutto dal contenuto dello stesso, specie nelle affermazioni di giudizio che esprime rigurado la ricerca con cellule staminali adulte ed embrionali. 

Massarenti continua dichiarando che al momento attuale (2008) questa rivoluzione scientifica della ricerca sulle cellule staminali non ha “ancora prodotto risultati tali da far toccare con mano” le grandi speranze che molti ripongono in essa.

“È da questa ragionevolezza che bisogna partire se si vuole affrontare, nella sua interezza, l’insieme delle responsabilità e dei problemi che questo tipo di ricerca pone”, ecco delineato il criterio che Masserenti utilizzerò lungo la sua esposizione: la ragionevolezza di ciò che non esiste e che è soltanto una speranza, un futuribile, una proiezione, un’attesa, quella che la ricerca sulle cellule staminali possa produrre quelle strategie terapeutiche che possano risolvere la stragrande maggioranza delle patologie odierne. Insomma, una vera e propria PANACEA.

Il parallellismo con un’autentica rivoluzione scientifica viene proposto attraverso le parole del preside della facoltà di Medicina di Harward (viene cioè invocato a supporto l’argomento d’autorità): le terapie che ne deriveranno “è probabile che potranno fare per le malattie degenerative quello che gli antibiotici hanno fatto per le infezioni”. Anche quest’affermazione trova la sua verità nel contesto teoretico della medicina molecolare: in linea teorica, in effetti, sarebbe possibile impiegare cellule staminali indirizzandone selettivamente il differenziamento (cioè la trasformazione) nei tipi cellulari desiderati in modo da supplire determinate funzioni biochimiche perse o deficitarie in soggetti patologici.

Masserenti afferma poi che anche la politica ne è consapevole e annovera le richieste sottoscritte da numerosi parlamentari americani favorevoli alla ricerca su cellule staminali.
Purtroppo però si sta facendo di tutta un’erba un fascio, come si dice. Infatti, non viene specificato se si sta parlando di ricerca su cellule staminali adulte o embrionali, il cui divario applicativo ed etico è notevole e scientificamente provato (come dimostrerò in seguito).

Concluso questo primo paragrafo l’autore afferma un principio chiave per capire la mentalità soggiacente sia alla copertina “cauta” e assolutamente priva di pregiudizi del libro, che al contenuto dei capitoli seguenti: “il realizzarsi o meno di queste profezie” (afferma Masserenti attribuendo alla ricerca sulle cellule staminali in generale carattere profetico, cosa che per il momento non ha, dato che ancora non si possiedono risultati tangibili che possano nella clinica supportare tale definizione) “dipenderà inanzitutto da due elementi: il potere reale di quelle cellule e la creatività (e libertà) dei ricercatori”.
Ecco così i due pilastri: l’effettiva capacità terapeutica delle cellule staminali da una parte, e la libertà dei ricercatori dall’altra.

Siamo così a pagine 6. L’autore segue con la sua vena moralistica quando afferma che non bisogna cercare di ingabbiare in schemi e restrizioni morali la creatività dei ricercatori e che, senza fondati argomenti, si impedisca loro una libera espressione.

Bisognerebbe a questo punto fiutare qualcosa che non va. Cosa intende Massarenti con “libertà dei ricercatori”? Cosa vuol nascondere dietro la bella parola “creatività” degli scienziati? Lo scopriremo poco a poco, ma anticipo che l’autore propugna lungo il testo un’assolutizzazione della sacrosanta libertà di ricerca fino al punto che nessuna ingerenza etica, che non derivi dalla scienza empirica stessa, possa frapporsi nel guidare lo scienziato nelle sue linee di ricerca.

Segue Massarenti: “al tempo stesso però cerchiamo, in quanto cittadini responsabili, di non avere un atteggiamento acritico verso ciò che ci viene proposto” dall’ambito scientifico. Certamente l’autore di questo libro non può essere accusato di essere acritico, basti osservare, anche di sola sfuggita, la copertina dell’opera: è tutta una magistrale critica piena di pregiudizi infondati!

Dal terzo paragrafo Massarenti rivela la sua vera e propria battaglia culturale: quella dell’univoca bandiera delle cellule staminali embrionali! Ecco come la presenta: “non meno importante è un terzo fattore. L’insieme delle decisioni relative alle regole, alle leggi, alle politiche dei finanziamenti che i governi sapranno prendere” e prosegue criticando la decisione del presidente Bush di restringere il finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali definendola: “politica schizofrenica”. Certo, sorprendono queste “sparate” dell’autore che nemmeno una pagina prima parlava di “cautela”... ora invece “spara a zero”. Così i suoi “nemici della scienza” iniziano ad avere un volto: è George Bush, ma sono anche tutti coloro che liberamente si dichiarano contrari alla ricerca sulle cellule staminali embrionali (soltanto con quelle embrionali! senza distinzioni, né cautele).  

Massarenti finge di ricordare che, volente o nolente, l’utilizzo di embrioni umani quali meri mezzi (oggetti di ricerca) pone questioni etiche non indifferenti, perlomeno alla stragrande maggioranza di quei “cittadini ragionevoli” a cui ci riferivamo prima. Perciò, è lecito, anzi, doveroso, moralmente e secondo giustizia che i soldi dei contribuenti che non sono favorevoli a tali distruzioni scellerate di esseri umani non vengano impiegati pubblicamente. La scelta di Bush è doverosissima in uno stato di diritto, cosa che prude agli intolleranti scientisti o ai paladini di una libertà di ricerca che diviene l’assoluto che si erge al di sopra della morale e dell’etica, oltre che del diritto e della giustizia.

Masserenti inizia a “sparare a zero” sulle politiche italiane (insomma, sul piatto in cui mangia!) ed afferma: “se la posta in gioco è alta” (la possibilità di eliminare enormi sofferenze) “appaiono davvero esili le argomentazioni a favore dei divieti alla ricerca incentrate sulla personalità dell’embrione”. Insomma, il pensiero dell’autore potrebbe essere così meglio chiarito: per provare ad eradicare la sofferenza di persone affette da malattie al momento incurabili è un bene utilizzare embrioni umani distruggendoli, ovviamente per scopi scientifici, cioè nobili.

Forse al "filosofo" Masserenti mancano alcuni principi logici, anche se lo dubito, piuttosto aderisce a quella sofistica contemporanea così radicata nella mentalità di tanti. In effetti bisogna ricordare che la scienza medica, la biologia, l’embriologia dello sviluppo, la medicina molecolare hanno riconosciuto l’embrione quale essere umano unico e irripetibile. Centinaia di studi scientifici, ricapitolati nel classico libro di testo Developmental Biology (capitolo 7, pagina 254) di Scott F. Gilbert, affermano, senza ombra di dubbio (per cui il “in dubiis libertas” proposto dall’autore pi+u avanti a pagina 54 non funziona!), che: “con la fertilizzazione inizia un nuovo organismo vivente”.

Massarenti vuol essere talmente CAUTO da voler eliminare esseri umani a migliaia per vedere se le cellule staminali embrionali avranno qualche futura applicazione terapeutica! Insomma, evviva la cautela!